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Un contributo, a fondo perduto, fino a un massimo di 15.000 euro.
Lo potranno chiedere alla Regione le donne lombarde che intendono avviare un'attività professionale o sviluppare quelle già intraprese. La Giunta regionale ha infatti approvato, su proposta dell'assessore all'Istruzione, Formazione e Lavoro, Gianni Rossoni, i criteri per l'assegnazione dei "contributi regionali a sostegno delle nuove attività professionali femminili nel territorio lombardo".
Possono presentare domanda di contributo le donne iscritte agli albi professionali della Lombardia e che hanno cominciato ad esercitare la libera professione dopo il 1° gennaio 2003.

Assunto per sostenere e sviluppare l'occupazione femminile, incentivando le nuove attività professionali, il provvedimento favorisce anche le donne che hanno più di 40 anni e che, a causa di particolari situazioni familiari e di disoccupazione, erano uscite dal mondo del lavoro e ora vi sono rientrate o intendono rientrarvi.
I contributi riguardano sia lo sviluppo di un'attività professionale, per chi l'ha avviata dopo il 1° gennaio 2003, sia il sostegno della fase di avvio di una nuova attività professionale. In questo caso l'inizio dell'attività dovrà avvenire entro sei mesi dalla concessione del contributo.

Le spese per le quali si può chiedere il contributo si riferiscono all'acquisto di hardware, software, personal computer, beni e arredi, purché strettamente pertinenti all'attività svolta. Si può chiedere il contributo anche per le spese per ristrutturare l'immobile destinato ad ospitare l'attività professionale.
Il contributo è, al massimo, del 50% delle spese documentate (al netto dell'IVA) e non può superare, come si è detto, la somma di 15.000 euro.

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